Il fiore meraviglioso Sante Caserio

 

 

SABATO 30 NOVEMBRE 2019

NEL 50° di PIAZZA FONTANA E L’ASSASSINIO DI PINO PINELLI IN QUESTURA

CONVEGNO SULLA REPRESSIONE E LA RESTAURAZIONE SOCIALE

Presso il CIRCOLO DI UNITÁ PROLETARIA – V.le MONZA 140 [MM 1 – fermata TURRO]

Inizio lavori ore 10 – pausa pranzo ore 13-14 – termine lavori ore 18

Relatori in ordine di intervento:  Alberto PICCITTO – Paolo MORANDO – Daniele RATTI – Massimo VARENGO – Gabriele FUGA – Enrico DEAGLIO – Paolo BROGI – Daniele BARBIERI – Enrico MORONI – Eugenio LOSCO – Erica PICCO – Sara TROGLIO – Claudia PINELLI – Silvia PINELLI – Renato SARTI

Organizzano: Federazione Anarchica – Milano (FAI); Unione Sindacale Italiana (USI-CIT);
Associazione Culturale “Pietro Gori”; Associazione “Teresa Galli”

…………..

Venerdì 14 dicembre 2018

PRESSO LO SPAZIO MICENE (in via Micene – San Siro)

LA STORIA INSEGNA, LA STORIA NON SI CANCELLA

SERATA IN RICORDO DI GIUSEPPE PINELLI

ore 19:00 Aperitivo buffet

ore 20:15 La repressione contro le lotte sociali e l’immigrazione:

  • sul “decreto sicurezza” interverranno il penalista Avv. Eugenio Losco e l’Avv. Sergio Biondino dell’ASGI
  • presentazione del libro su Giuseppe Pinelli: “Il ferroviere di San Siro

Sociologia Criminale

Quest’opera è un’altra bella manifestazione della cultura, dell’attività e dell’ingegno dell’Autore. Per la storia è doveroso ricordare che gran parte degli scritti inclusi in questo testo – pubblicati tutti sulla rivista il Pensiero – sono stati ripresi e tradotti in lingua italiana dalla importantissima rivista mensile “Criminalogia Moderna”, pubblicata a Buenos Aires, Argentina, nel periodo 1897-1900, di cui Pietro Gori fu fondatore e direttore.

Gori P. - Sociologia Criminale

Socialismo e Anarchia

La base sociologica dell’anarchia

Noi non pretendiamo, a imitazione dei repubblicani ita­liani o dei socialisti tedeschi, che ci sia una scuola sociolo­gica speciale nostrana o straniera: epperò la caratteristica della sociologia anarchica è di essere universale e veramente internazionale. Giacché noi non domandiamo alla fame ed alla miseria il certificato della sua patria, per sentirci aveam­ pare disdegno contro una società che viola così sfacciata­mente i santi diritti dell’uomo all’esistenza ed alla libertà.

Gori P. - Socialismo e anarchia

Le basi morali dell’anarchia

Due istinti fondamentali sono nell’uomo: l’istinto di conservazione – l’istinto di procreazione.

Il primo ha la sua sede nei bisogni fisiologici, che mi­ rano alla preservazione dell’individuo: alimentazione, respirazione, moto, ecc. – il secondo nei bisogni sessua­ li, che tendono, a traverso gli stimoli dell’incosciente, alla conservazione della specie.

Pietro Gori - Le basi morali dell'anarchia

Il vostro ordine è il nostro disordine

Cos’è rivoluzionario? È rivoluzionario sostenere la tutela dei lavoratori? È rivoluzionario difendere i diritti di sciopero, di manifestazione, di libera associazione e libero pensiero? È rivoluzionario rifiutare i matrimoni combinati per affermare le «ragioni del cuore»? Dal suo esilio, l’anarchico Pietro Gori si pone questi interrogativi tra il finire dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, trovando delle risposte che oggi sorprendono per la loro attualità. Avvocato, attivista e poeta (suoi i più celebri canti anarchici italiani), Gori sapeva che le grandi battaglie andavano combattute anzitutto con la penna: la sua scrittura è lucida, incisiva e, al tempo stesso, colta e poetica. Il libro riunisce due conferenze politiche (Il vostro ordine e il nostro disordine, 1896; e La donna e la famiglia, 1900) e l’arringa In difesa di Sante Caserio, scritta per l’uomo che nel 1894 uccise il Presidente della Repubblica francese: un delitto del quale Gori, accusato di esserne l’ispiratore, parla nelle due interviste che completano il volume. (castelvecchi editore)

Pietro Gori - Il vostro ordine e il nostro disordine

Novembre-Dicembre iniziative

 

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SABATO 30 NOVEMBRE 2019

NEL 50° di PIAZZA FONTANA E L’ASSASSINIO DI PINO PINELLI IN QUESTURA

CONVEGNO SULLA REPRESSIONE E LA RESTAURAZIONE SOCIALE

Presso il CIRCOLO DI UNITÁ PROLETARIA – V.le MONZA 140 [MM 1 – fermata TURRO]

Inizio lavori ore 10 – pausa pranzo ore 13-14 – termine lavori ore 18

Relatori in ordine di intervento:  Alberto PICCITTO – Paolo MORANDO – Daniele RATTI – Massimo VARENGO – Gabriele FUGA – Enrico DEAGLIO – Paolo BROGI – Daniele BARBIERI – Enrico MORONI – Eugenio LOSCO – Erica PICCO – Sara TROGLIO – Claudia PINELLI – Silvia PINELLI – Renato SARTI

Organizzano: Federazione Anarchica – Milano (FAI); Unione Sindacale Italiana (USI-CIT);
Associazione Culturale “Pietro Gori”; Associazione “Teresa Galli”

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Venerdì 14 dicembre 2018

PRESSO LO SPAZIO MICENE (in via Micene – San Siro)

LA STORIA INSEGNA, LA STORIA NON SI CANCELLA

SERATA IN RICORDO DI GIUSEPPE PINELLI

ore 19:00 Aperitivo buffet

ore 20:15 La repressione contro le lotte sociali e l’immigrazione:

  • sul “decreto sicurezza” interverranno il penalista Avv. Eugenio Losco e l’Avv. Sergio Biondino dell’ASGI
  • presentazione del libro su Giuseppe Pinelli: “Il ferroviere di San Siro

Pietro Gori

Nato da genitori toscani a Messina, in contrada San Mercurio (attuale via del Vespro), fu battezzato con i nomi di Ernesto Antonio Pietro Giuseppe Cesare Augusto; il padre Francesco era capitano d’artiglieria (il nonno Pietro era stato ufficiale napoleonico) e simpatizzante mazziniano, la madre era Giulia Lusoni. Nel 1878 si trasferì con la famiglia a Livorno e giovanissimo aderì ad un’associazione monarchica – da cui venne espulso per non meglio precisate “indelicatezze” – e iniziò quindi a collaborare con La Riforma, un periodico moderato. Ben presto aderì al movimento anarchico di cui divenne in breve tempo una delle figure più influenti. Nel 1887 fu arrestato per un’epigrafe scritta per ricordare i martiri di Chicago, – militanti anarchici che, accusati di aver organizzato i disordini del 1º maggio 1886 per rivendicare la giornata lavorativa di otto ore, furono impiccati l’11 novembre 1887 – e ritenuta un’istigazione alla protesta contro le navi statunitensi alla fonda nel porto di Livorno.

Nel 1889 si laureò a Pisa in giurisprudenza con una tesi intitolata La miseria e il delitto avendo come relatore Carlo Francesco Gabba.

Nel novembre dello stesso anno pubblicò, sotto lo pseudonimo di Rigo (anagramma del suo cognome), un primo opuscolo – “Pensieri ribelli” – contenente i testi delle prime conferenze. La pubblicazione gli fruttò il sequestro dell’opuscolo e l’arresto per «istigazione all’odio di classe», accusa dalla quale uscì assolto grazie anche ad un nutrito stuolo di legali – compagni di università e professori – che ne assunsero la difesa. La notizia dell’arresto decretò peraltro il successo del pamphlet, stampato in 1500 copie.

Il 13 maggio dell’anno successivo venne nuovamente arrestato perché considerato tra gli organizzatori delle manifestazioni del primo maggio a Livorno e con le accuse di «ribellione ed eccitamento all’odio fra le diverse classi sociali» e di «eccitamento allo sciopero e resistenza all’autorità». Questa volta venne condannato ad un anno di reclusione (pena poi annullata in Cassazione) e rimase in carcere, prima a Livorno e poi a Lucca, fino al 9 novembre.

per ulteriori informazioni biografiche:

https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Gori